Uno Slawomir Fabicki più familiare in Bonobo Jingo
Molto apprezzato per il suo primo lungometraggio, Retrieval [+leggi anche:
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scheda film], al Certain Regard cannense nel 2006 (articolo) e autore di un bel percorso festivaliero (Gdynia, Salonicco, Bratislava, Trieste, Salerno, Pecs), il giovane regista polacco Slawomir Fabicki (nominato all’Oscar 2001 con il suo corto A man thing) prepara le riprese della sua nuova opera: Bonobo Jingo.
Firmata dal regista insieme a Mieczyslaw Krzel, la sceneggiatura racconta le disavventure di un ragazzino di 11 anni che vive in un vecchio vagone del treno insieme a uno scimpanzé. Presentato sulla Croisette nel 2007 nell'ambito del Forum di coproduzione organizzato dal Club dei Produttori, lo script si è distinto anche nell'ambito del programma europeo New Cinema Network 2008, che lo aveva selezionato tra 500 progetti del Vecchio Continente.
Il progetto segna una vera svolta nella carriera del regista, che volge verso un cinema più familiare, dopo due film cupi. "Bonobo Jingo è una storia che si svolge qui e ora. E' composta da elementi che esistono davvero. Il pubblico giovane che vedrà il film potrà facilmente credervi perché questa storia potrebbe capitare a chiunque", ha spiegato Slawomir Fabicki. "Il racconto mostra come una famiglia si consolidi e come sia importante sostenersi a vicenda ed essere buoni. La storia ci dice anche fino a che punto la casa sia qualcosa di essenziale, anche se piccola, modesta, anche se è un vagone del treno".
Ricompensato con 30 000 euro dal concorso New Cinema Network, Bonobo Jingo è stato sostenuto anche, nella sua fase di sviluppo, dal Polish Film Institute. Prodotto da Piotr Dzieciol pour Opus Film, il lungometraggio beneficia di un budget di 3 M€.
(Tradotto dal francese)
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