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USCITE Ungheria

Father's Acre di Viktor Oszkár Nagy, un debutto da tener d'occhio

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Vincitore del Gene Moskowitz Prize assegnato dai critici stranieri all'ultima Hungarian Film Week, Father's Acre (Apaföld), opera prima di Viktor Oszkár Nagy, è stato lanciato ieri nelle sale magiare da Mozinet. Con questo film di fine corso interpretato da János Derzsi (figura familiare all'universo di Béla Tarr) e gli esordienti Tamás Ravasz e Andrea Nagy, il regista ventottenne si rivela un autore della nuova generazione ungherese da tenere d'occhio.

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Scritta dal regista, la sceneggiatura racconta di un uomo che torna, dopo una lunga detenzione, dal figlio. Desideroso di riconciliarsi con lui, che gli rimprovera la sua lunga assenza (nel frattempo è morta anche la madre), l'uomo cerca di trasmettergli i suoi valori e compra un terreno per piantarvi una vigna. Ma il figlio rifiuta nettamente questa figura paterna e la tensione cresce quando il padre comincia una relazione con la sorella della ex moglie. Un racconto edipico diretto con una grande padronanza visiva e un minimalismo sottolineato dal giovane regista: "Non c'è una trama classica. Non sono i dialoghi a raccontare la storia, e infatti ce ne sono pochi. La percezione del racconto avviene attraverso i suoni e le immagini. Ma credo che gli spettatori di ogni paese capiranno questa storia".

Prodotto da Eurofilm Stúdió con il sostegno del ministero ungherese della Cultura, della Motion Picture Public Foundation of Hungary (MMKA) e del Fondo Culturale Nazionale (NKANKA), Father's Acre è stato realizzato con un budget di circa 400 000 euro e in 24 giorni di riprese. Le sue vendite internazionali sono affidate a Eurofilm Stúdió.

Da notare, tra le altre novità della settimana, la produzione francese Taken [+leggi anche:
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di Pierre Morel (distribuzione SPI) e il lungometraggio slovacco Blind Love [+leggi anche:
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di Juraj Lehotský (Cirkofilm). Quanto al box-office, The Millionaire [+leggi anche:
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di Danny Boyle occupa ancora il secondo posto della classifica settimanale e totalizza 68 803 entrate in quattro settimane (distribuzione Fórum); Made in Hungaria di Fonyó Gergely ha attirato 90 000 spettatori in sei settimane (distribuzione Bufi) e Largo Winch [+leggi anche:
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di Jérôme Salle 9826 spettatori in due settimane (Best Hollywood).

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(Tradotto dal francese)

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