email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Gyula Hegyi, Membro del Parlamento europeo

Intervista - Elezioni europee 2009

Le priorità per il cinema nella prossima legislatura: difesa del modello europeo di aiuto al cinema

rivedi
flv (480x270) [19 MB]

Copia ed incolla il codice nel tuo html per inserire il video, e non dimenticare di citare Cineuropa:

Elezioni europee: le priorità per il cinema nella prossima legislatura

Gyula Hegyi, deputato socialista ungherese, giornalista e critico cinematografico, è membro della Commissione cultura del Parlamento Europeo. Intervistato da Yvon Thiec.

Esiste un unico cinema europeo o diversi cinema nazionali?
Sono stato un critico cinematografico prima di dedicarmi alla politica per cui credo proprio che si possa parlare di un unico cinema europeo. All’epoca dei film muti - sino agli anni 30’- c’era una sorta di cinema universale con un linguaggio cinematografico universale. Le cose sono cambiate con il parlato, il linguaggio, quando il suono è arrivato nel cinema. È per questo che abbiamo l’ungherese o il francese nel cinema parlato. Ma credo che i segni distintivi fondamentali dei film europei esistano ancora.

Quali sono le caratteristiche del cinema europeo?
La maggior parte degli elementi chiave del cinema europeo si basa sul nostro patrimonio letterario. Il cinema europeo si caratterizza maggiormente sulle relazioni umane tra le persone che non sull’azione o sulla natura come invece succede nei film di produzione asiatica. Penso che ci sia una tendenza generale nel cinema europeo ed è molto interessante notare come alcuni elementi caratteristici della cultura cinematografica di una nazione - penso ad esempio nell’Avanguardia sovietica o alla “Nouvelle Vague” francese negli anni 50’ o nei cosiddetti “New Czech Films”, la scuola di Praga negli anni 60’- si ritrovano poi in quasi tutti i film europei in differenti contesti.Questo è molto interessante perché i contenuti possono a volte essere molto nazionalistici, la storia, diciamo. Ma il linguaggio del film, il modo in cui il cameraman lavora, il modo in cui le sequenze vengono collocate, credo siano distintivamente europei. Se vai ad un festival cinematografico a Tokyo, ed io ci sono stato, se c’è un film, dopo due o tre minuti ti rendi subito conto che si tratta di un film europeo e non di un film americano o asiatico o africano.

Quali saranno le priorità per la prossima legislatura?
Prima di tutto penso che dovremmo continuare a sovvenzionare l’attuale sistema finanziario perché sappiamo che al WTO, il “World Trade Organization”, gli Usa attaccano sempre l’Europa perché noi sovvenzioniamo la nostra industria cinematografica. È molto importante sottolineare che noi non sosteniamo l’industria cinematografica, noi sosteniamo la diversità del nostro linguaggio, il fatto che il cinema possa essere in francese, in inglese, in ungherese, questo è ciò che noi finanziamo non le industrie che si occupano dell’aspetto commerciale.

Inoltre penso che abbiamo Eurimages, il Consiglio d’Europa non l’Unione Europea: il consiglio d’Europa ha il cosiddetto Eurimages e noi sosteniamo la distribuzione e co-produzione del cinema europeo.

Penso che l’Unione Europea possa permettersi di avere qualcosa di simile anche con mezzi economici maggiori per finanziare e sostenere la produzione di film, quei film che fondano nella nostra cultura la reciproca comprensione tra le persone, quelli che hanno valore artistico.

Qual è l’ultimo film che hai visto?
Ho visto The Argentine. E’ un film ispano-americano su Che Guevara. Ho visto a Bruxelles la prima parte, solo la prima parte e una settimana fa ho visto il film tedesco The Baader Meinhof Complex [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
a Budapest: questi sono gli ultimi due film che ho visto nell’ultima settimana.

Guarda le altre interviste:

Gérard Onesta, deputato francese del gruppo Gruppo Verde/Alleanza libera europea, Vicepresidente del Parlamento europeo, è responsabile del Premio Lux.

Ruth Hieronymi, deputata tedesca del gruppo del Partito popolare europeo, è stata membro della Commissione per la cultura e l'istruzione, portavoce del gruppo PPE-DE per la politica dei media, presidente dell'intergruppo per la politica audiovisiva e.rapporteur del Programma MEDIA 2007-2013 e del Programma MEDIA Mundus.

Jacques Toubon, deputato fancese membro del Gruppo del Partito popolare europeo, ex ministro della cultura e della francofonia dal 1993 al 1995, presidente del fondo Eurimages del Consiglio d'Europa dal 2002.

Ignasi Guardians, deputato catalano, è stato membro del Parlamento Europeo fino al maggio 2009 nel gruppo Liberale. È stato membro della Commissione cultura e in temi audiovisivi ha lavorato principalemente sul rinnovo della Direttiva televisione senza frontiere. Attualmente dirige l'ICAA (Istituto della Cinematografia e delle Arti Audiovisive).

Privacy Policy