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Lukas Moodysson - regista di Lilja 4-ever

Video - Intervista

Il regista svedese parla dell'atmosfera che avvolge i personaggi principali del film

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di Federico Greco

"In parte è un’accusa alla Svezia, ma la storia di Lilja 4-ever [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
[Trailer] si colloca in un ‘mercato libero’ creato dal crollo del comunismo, in cui tutto si può comprare e tutto si può vendere. Ho voluto mostrare il gap, la distanza tra i Paesi cosiddetti liberi e ricchi e quelli poveri. Siamo tutti membri dell’Unione Europea, ma ognuno sta facendo di tutto per chiudere i propri confini. Non siamo tornati indietro, ci sono sempre stati luoghi in cui si vive con la mancanza assoluta di una qualsivoglia speranza. Ho girato in Estonia, ma potrebbe essere in tanti altri posti".

"Mi viene facile guardare le cose attraverso gli occhi degli adolescenti. La loro dimensione è così piena di fantasia, sogni e cattiveria".

"Nel film ci sono due persone che mi piacciono e una per cui prova una certa simpatia. Quelle che amo sono nella prima parte, Lila e il suo giovanissimo amico Volodya. Nella parte svedese nessuno è positivo…"

"Da Bergman non si può prescindere, è una presenza molto forte, anche se si fanno film opposti al suo cinema. Ti influenza, ma non a livello conscio. Non è la mia fonte principale di ispirazione ma devo dire che mi sento molto vicino al personaggio di Alexander in Fanny e Alexander. All’inizio i miei autori preferiti erano Lynch, Polanski e amavo film come Alien e Blade Runner. Volevo addirittura fare un film splatter, pieno di violenza, e poi invece ho girato Fucking Amal. Oggi amo Ken Loach, Mike Leigh e Gianni Amelio. E soprattutto Tarkovskj".

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