email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Petter J. Borgli - produttore

Intervista

Borgli da la sua opinione sulle difficoltà che incontrano i film non anglofoni nel mercato internazionale

rivedi
real (240x180) [580 kB]

Copia ed incolla il codice nel tuo html per inserire il video, e non dimenticare di citare Cineuropa:


di Federico Greco e Camillo De Marco

Dinamo Story Norvegia

Per cominciare dobbiamo fare film che siano interessanti per il mercato internazionale ed è più facile dire che… la lingua inglese aiuta anche se con i Paesi europei non è sempre possibile, comunque non credo che ci sia qualcosa che potremmo chiamare “il Film Europeo”. Ci sono i film italiani, i film francesi, quelli tedeschi – e questo è il problema: non c’è una lingua comune. Penso che questo sia un limite, ma se i film sono buoni non c’è barriera che tenga, almeno spero.
Beh, abbiamo un mercato molto piccolo. Siamo 4 milioni di persone e per girare un film in Norvegia c’è bisogno di un supporto statale sostanzioso. Che abbiamo, ma non riusciamo a fare più di 10-15 film all’anno. In un buon anno. Questo naturalmente è il problema: non facciamo abbastanza film per riuscire ad avere film buoni. E’ il problema che hanno tutti i paesi piccoli, credo. Perciò sempre più film sono girati in inglese, penso che sarà sempre più così: per riuscire ad arrivare ad un mercato e poter finanziare i film in modo tradizionale.

Privacy Policy