email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Damjan Kozole - regista del film Rezervni Deli (Pezzi di Ricambio)

Intervista - Berlin Film Festival

Il film parla di due uomini di Krško che trasportano illegalmente immigrati clandestini attraverso la frontiera croata

rivedi
real (240x180) [859 kB]

Copia ed incolla il codice nel tuo html per inserire il video, e non dimenticare di citare Cineuropa:


di Federico Greco

Il regista sloveno Damjan Kozole viene intervistato durante la conferenza stampa per la presentazione del suo film Rezervni DeliRezervni Deli (Pezzi di Ricambio) al 53o Festival Internazionale del cinema di Berlino.
Il film parla di due uomini di Krško che trasportano illegalmente immigrati clandestini attraverso la frontiera croata e delle condizioni di questi rifugiati. L’unica centrale nucleare in Slovenia si trova nella periferia di Krško, una piccola città industriale nei pressi della frontiera con la Croazia.
Nell’intervista Kozole dice che sin dall’inizio della sua carriera nel cinema indipendente ha sempre cercato di parlare nei suoi film di problematiche che gli stanno a cuore. Si dice contento per la presentazione di Rezervni Deli (Pezzi di ricambio) e spiega di essere entrato in una fase in cui sente il bisogno di mostrare qual è la sua posizione rispetto a tematiche importanti. Nel film si è concentrato sulla capacità di spiegare e di mostrare quanto la vita possa essere difficile e fragile, specialmente in una città come Krško, in cui sembra che il tempo si sia fermato. Molti degli attori che hanno partecipato al film erano veramente rifugiati e uomini coinvolti nel traffico umano. Quando Damjan Kozole ha cominciato a lavorare sul film, ha raccolto articoli di giornale sull’immigrazione clandestina e questo materiale è servito come base per molte parti del film. Con i suoi film mostra come la speranza per un futuro migliore, che per i rifugiati è rappresentata dall’Europa, spesso possa trasformarsi in tragedia umana.

Leggi anche l'articolo sul film

Privacy Policy