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Arnaud des Pallières • Regista

Intervista

Incontro al Brussels Film Festival con il regista francese e la sua co-sceneggiatrice Christelle Berthevas.

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in concorso al Festival di Cannes 2013, Cineuropa ha incontrato il regista francese Arnaud des Pallières e la sua co-sceneggiatrice Christelle Berthevas al Brussels Film Festival, dove il lungometraggio si è aggiudicato quattro premi, tra cui l'Iris d'oro del Miglior film e il Premio Cineuropa.

Cineuropa: La storia è incredibile: mentre l'esercito di Michael Kohlhaas è vincente e ha la possibilità di prendere il potere con la forza, egli vi rinuncia in cambio della semplice riparazione di un torto.
Arnaud des Pallières: Questa è la storia come la racconta Kleist. Forse è proprio questo avvenimento che ha fatto sì che non dimenticassi questo testo in 25 anni. E' per quel momento lì che ho voluto adattarlo. Nel libro, il passaggio occupa una riga, ma non lo dimenticherò mai.

Come ha proceduto per adattare il testo originale di Heinrich von Kleist?
Christelle Berthevas: Per la scrittura ci sono voluti due anni e mezzo, a quattro mani. E' stato un lavoro lungo. Ci sono voluti innanzitutto quattro mesi di ricerche storiche per poter trasporre la storia in Francia. Questo lavoro è servito ai costumi e alla scenografia.

A.d.P: Dal punto di vista degli eventi, non abbiamo aggiunto nulla alla storia di Kleist. In compenso, abbiamo aggiunto e modificato i personaggi.

C.B: Kleist si è ispirato a un fatto di cronaca per farne un libro. Noi abbiamo fatto l'opposto. Abbiamo asciugato il libro per mantenere solo il fatto di cronaca: questo mercante trattato in modo ingiusto. Abbiamo tagliato tutta la riflessione sul sistema giudiziario dell'epoca per mantenere solo l'essenza delle sue peripezie. Abbiamo tagliato alcuni elementi del libro, come la chiromante, personaggio che apporta una presenza femminile in un libro dominato dagli uomini. Per ritrovare lo stesso equilibrio nella sceneggiatura, abbiamo rimpiazzato il figlio di Kohlhaas con una ragazza e il principe tedesco con Marguerite d’Angoulême.

Come ha cercato l'attore adatto per interpretare il ruolo di Michael Kohlhaas?
A.d.P: Ci sono volute 11 settimane. Cercavo qualcuno che portasse nella sua silhouette e nei suoi tratti la straordinarietà di Kohlhaas e che potesse presentarlo in un solo colpo d'occhio all'inizio del film, qualcuno fuori dal comune e che, nella sua secchezza, il suo rigore, il suo fuoco interiore, si situasse tra il Jacques Dutronc del Van Gogh di Maurice Pialat e il Clint Eastwood di trent'anni fa. Ho suggerito questi elementi alla mia direttrice casting. Dopo qualche tentativo, abbiamo realizzato che non avremmo trovato tutto questo in un attore francese. Abbiamo allora pensato all'italiano Kim Rossi Stuart, che aveva il vantaggio di parlare francese, ma che non era disponibile. La mia direttrice casting mi ha quindi parlato di Mads Mikkelsen che all'epoca non era conosciuto in Francia, ossia prima di A Royal Affair [+leggi anche:
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, quindi poteva recitare in più lingue, faceva film grandi e piccoli, e aveva l'aria avventurosa. Gli abbiamo mandato la sceneggiatura in inglese e lui ha risposto subito dopo dicendo che era molto interessato.

Le vendite del film hanno beneficiato della sua esposizione al Festival di Cannes?
Sorprendentemente, il film è stato ben venduto anche prima di Cannes. Un certo numero di territori hanno preso il rischio di acquistarlo già dalla sceneggiatura e sapendo che Mikkelsen ne era il protagonista, come l'Australia, la Germania, perché c'è una coproduzione, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

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