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VENEZIA 2006 Settimana della Critica

Il cinema della scomparsa e della ricerca (ma senza l'Italia)

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Tre film europei, un argentino, un canadese, un taiwanese e un americano prodotto da Sting si contenderanno il premio della Settimana Internazionale della Critica alla 63ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia . Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, che organizza la Settimana, proporrà l'unico film italiano come evento speciale di chiusura. Il film che era stato scelto per il concorso, L'aria salata di Alessandro Angelini, ha rinunciato perché non può ancora contare su una distribuzione a settembre. Una scelta non condivisa dalla Settimana, che rivela: non ci sarà una sola opera prima italiana in tutto il festival di Venezia.

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La Settimana della Critica aprirà con un omaggio al grande maestro Otto Preminger, una copia restaurata di Bunny Lake is Missing (Bunny Lage è scomparsa), psico-thriller del 1965. "Partendo proprio dal film di Preminger, incentrato sul misterioso rapimento di una bambina nella Londra degli anni Sessanta, quest’anno tutti i film della Settimana sono curiosamente legati dal tema della scomparsa e della ricerca", dice Francesco Di Pace, delegato generale della SIC.

La ricerca di una nuova identità spinge il protagonista del francese Le pressentiment, di Jean-Pierre Darroussin, ad abbandonare la famiglia, mentre in un villaggio della Slesia, un ragazzino si confronta con una misteriosa minaccia nel thriller-horror polacco Hyena diretto con eleganza dall'esordiente Grzegorz Lewandowski e supervisionato da Krzysztof Zanussi. Alla ricerca di sempre nuovi incontri femminili per le strade di Budapest è invece il protagonista dell'ungherese Egyetleneim (Le mie uniche e sole) di Gyula Nemes, un saggio di scuola virtuosistico e imbevuto dei sapori della “nouvelle vague” ungherese.

Da segnalare i non europei: A Guide to Recognizing Your Saints, dello statunitense Dito Montiel, prodotto dalla rockstar britannica Sting e da sua moglie Trudie Styler, Sur la trace d’Igor Rizzi di Noël Mitrani, Canada; Yi Nian Zhi Chu / Do Over di Yu-Chieh Chieng, Taiwan;El Amarillo dell'argentino Sergio Mazza.

Film di chiusura sarà l'italiano La rieducazione firmato dal collettivo Amanda Flor, composto da Davide Alfonsi, Alessandro Fusto, Denis Malagnino, Daniele Guerrini. Venato d'ironia, il film racconta la storia di un giovane laureato della provincia romana che passa le giornate facendo del volontariato in parrocchia fino a quando il padre non lo manda a lavorare in un cantiere edile. Girato in mini-DV, il film è costato, secondo i ragazzi del collettivo, 500 euro. "Oltre alle cassette mini-DV, abbiamo dovuto pagare molti caffè e fare tante telefonate per cercare gli attori (non professionisti) che sparivano continuamente".

Il tema della sparizione sembra proprio fare simbolicamente riferimento all'assenza del nuovo cinema italiano. "La nuova legge sul cinema ha bisogno di tempo", dice Francesco Di Pace, "spero che i tanti giovani talenti in circolazione abbiamo presto la possibilità di esprimersi al meglio".

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