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LES ARCS 2015

The Wave: allarme rosso nel cuore della montagna

di 

- Il norvegese Roar Uthaug centra il bersaglio con un film catastrofico di suspense, spettacolare e appassionante nel mezzo di uno tsunami

The Wave: allarme rosso nel cuore della montagna

Regista molto eclettico irresistibilmente attratto dall’esplorazione del cinema di genere (il thriller horror Cold Prey [+leggi anche:
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nel 2006, il racconto heroic fantasy Magic Silver [+leggi anche:
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nel 2009, il film d’azione medievale Escape [+leggi anche:
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nel 2012), il norvegese Roar Uthaug ha sferrato un bel colpo a livello di produzione europea con il suo quarto lungometraggio The Wave [+leggi anche:
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intervista: Roar Uthaug
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, presentato all’inaugurazione del settimo Festival del Cinema Europeo di Les Arcs.

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Film catastrofico che fa riferimento alla reale situazione dello splendido fiordo di Geiranger, epicentro di un gruppo montuoso dove alcune frane del terreno provocarono uno tsunami omicida nel 1905 e che da allora è sottoposto a un intenso monitoraggio scientifico, The Wave è una straordinaria dimostrazione della maestria del regista in termini d’effetti speciali (con una terrificante onda di 80 metri di altezza che devasta una piccola città), di gestione della suspense e di colpi di scena mozzafiato con una trama centrata sulla sopravvivenza di una famiglia contro la forza della natura.

Geologo contemporaneo che lavora nella piccola équipe del centro di monitoraggio high-tech di Geiranger, Kristian (Kristoffer Joner) sta per lasciare l’impiego e la città per un nuovo lavoro nell’industria petrolifera. Per lui e la sua famiglia (composta da sua moglie Idun, receptionist del Grand Hotel locale – interpretata da Ane Dahl Top –, dal figlio adolescente Sondre e dalla piccola Julia), è tempo di fare scatoloni e salutare colleghi e vicini. La grande partenza è prevista per l’indomani, ma alcuni strani indici appaiono sugli schermi di controllo delle faglie della montagna. Tormentato dalla preoccupazione e da una sorta di sesto senso, Kristian sposta di 24 ore il trasloco, nonostante i dubbi degli altri scienziati e l’irritazione della sua famiglia, stanca delle sue ossessioni professionali. Ma questo brutto presentimento poco a poco si concretizza, alcune scosse sismiche provocano una contrazione violenta della roccia, dando vita senza preavviso a uno tsunami che travolge in soli 10 minuti la città…

Giocando la carta del disastro preannunciato tramite immagini di archivio che aprono il film, The Wave si struttura in modo altamente efficace, traendo il meglio dai paesaggi naturali imponenti e spettacolari, e una progressione drammatica ben ripartita (esposizione tranquilla, suspense a intensità progressiva, scatenamento dell’azione con la lotta per la sopravvivenza della famiglia divisa in due parti) ideata dagli sceneggiatori John Kare Raake e Harald Rosenlow-Eeg. Beneficiando del carisma innegabile del protagonista Kristofer Joner e non esitando talvolta a tenere senza complessi le fila della prevedibilità del melodramma, Roar Uthaug offre agli spettatori un film commerciale abbastanza impressionante che s’iscrive nella linea di Lo imposible [+leggi anche:
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intervista: Juan Antonio Bayona
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dello spagnolo Juan Antonio Bayona. Un lungometraggio presentato a Toronto, che ha attirato molti spettatori nelle sale norvegesi (800.000 ingressi su una popolazione di 5 milioni di abitanti) e che è stato scelto come candidato del suo paese per i prossimi Oscar; le major americane avevano già messo mano sul regista che ora sta realizzando il reboot di Tomb Raider per MGM e Warner.

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(Tradotto dal francese)

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