Vincono Opium War e Résolution 819
di Cineuropa
Due delle maggiori tragedie della nostra storia recente, la questione afghana e la guerra nei Balcani, sono al centro dei film premiati dal Festival Internazionale del Film di Roma. La Giuria composta da critici (Edoardo Bruno, Michel Ciment, Tahar Ben Jelloun, Emanuel Levy e Roman Gutek) ha assegnato il Premio Marc’Aurelio d’Oro a Opium War di Siddiq Barman, eccellente pellicola sostenuta da un tono surreale e ironico, coprodotta da Afghanistan, Giappone, Corea del Sud e i francesi di Haute et Court (per il 30% del bugdet di 600.000 dollari), mentre il pubblico, che ha votato con un sistema elettronico di preferenza all’uscita dalle proiezioni, ha scelto Résolution 819 [+leggi anche:
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scheda film] dell’italiano Giacomo Battiato, prodotto dalla Francia (Breakout Films in collaborazione con Canal +) assieme a Polonia e Italia. Battiato, parlando del premio al suo film sulla strage di Srebrenica nel 1985, ha citato Andrei Tarkovsky: "Il valore di un film è dato dal motivo che spinge il regista a girarlo. poco importa lo stile".
Hanno ottenuto il Marc'Aurelio d'oro come migliore interprete maschile l'ucraino Bohdan Stupka per il film per Serce na dloni [+leggi anche:
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scheda film] di Krzysztof Zanussi e quello come migliore interprete femminile Donatella Finocchiaro per Galantuomini [+leggi anche:
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scheda film] di Edoardo Winspeare.
La Giuria internazionale ha poi riservato due menzioni speciali a Joao Botelho per A corte do Norte [+leggi anche:
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scheda film] e François Dupeyron per Aide-toi le ciel t'aidera [+leggi anche:
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scheda film] , premiando una seconda produzione francese proprio nel week end in cui apre i battenti a Firenze (forse purtroppo per l’ultima volta) la gloriosa rassegna diretta da Aldo Tassone France Cinéma.
Per la sezione "Alice nella città" sono stati premiati due lungometraggi: il miglior film per i giovani sotto i 12 anni è stato Magique ! [+leggi anche:
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scheda film] di Philippe Muyl e quello sopra i 12 anni Summer [+leggi anche:
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scheda film] di Kenneth Glenaan.
Il Festival si è chiuso con un bilancio positivo: diminuiscono, seppure di poco, film e proiezioni, ma crescono gli incassi, il totale dei biglietti emessi e le persone accreditate.
(Tradotto dall'inglese)
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