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INDUSTRIA Belgio

Diffusione del cinema belga francofono: le proposte

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La presenza di Claude-Eric Poiroux, direttore generale di Europa Cinemas, ha permesso di volgere uno sguardo ben informato e privo di concessioni su uno dei principali problemi dell'industria cinematografica belga: la debolezza del suo parco sale. Su scala europea, il Belgio fa la parte della pecora nera, soprattutto per il numero incredibilmente basso di schermi. Mentre la media europea si attesta tra gli 8.000 e i 17.000 abitanti per schermo, in Belgio la proporzione è di 1 per 21.000.

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Inoltre, il paese è al terzo posto della triste classifica del maggior tasso di penetrazione dei multiplex (60% degli schermi). Infine, il Belgio soffre di un crudele deficit di sale medie (4-5 schermi), quelle che offrono maggiore visibilità alle produzioni locali. Il bilancio degli esercenti non finisce qui, poiché i partecipanti hanno sottolineato il fatto che non soltanto il settore non beneficia di fondi di sostegno che permettano di rinnovare il proprio parco, ma è anche tassato in maniera pesante dai comuni.

Al di là di questo dato allarmante, esistono i buoni esempi. Les Grignoux a Liegi propone permanentemente film d'animazione che hanno saputo fidelizzare il pubblico. L'accompagnamento dei film alla loro uscita, e l'implicazione a monte degli esercenti è una delle piste preconizzate dai partecipanti...

Altro dato, l'effetto massa o "etichetta belga". Si tende troppo a vendere il cinema belga a blocchi, mettendo da parte ogni sguardo critico. Bisogna saper riconoscere che i film belgi non sono buoni per il solo fatto di essere belgi, ed evitare il senso di colpa patriottico secondo cui il pubblico belga dovrebbe consumare/sostenere il cinema nazionale. La comunicazione integrata al processo di produzione è una pista da seguire, a patto che ogni film sia considerato per la sua individualità, non per la sua nazionalità. A tal proposito, la presenza dei professionisti fiamminghi al dibattito ha permesso di intravedere delle strategie di comunicazione morbide ed efficaci.

Non ci si è dimenticati, infine, della televisione. Il metodo della RTBF, che consiste nel seguire i film fin dalle riprese, è stato incoraggiato, così come la qualità delle trasmissioni di cinema, benché queste siano relegate a orari sempre più tardi nel palinsesto. Impossibile, comunque, elencare tutte le proposte e gli spunti di riflessione enunciati. Il prossimo appuntamento è a novembre per i primi laboratori.

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(Tradotto dal francese)

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